Per la prima volta da quando è scoppiata la pandemia, l’Iran ha pubblicato stime realistiche dell’entità della diffusione dell’infezione nel paese: il presidente Hassan Rouhani – riferendosi a uno studio del Ministero della Salute – ha valutato 25 milioni di possibili casi di coronavirus . Ad oggi, circa 269.000 infezioni sono state ufficialmente registrate nel paese. A un vertice sulla pandemia, Rouhani ha anche avvertito che – sempre secondo lo stesso studio – circa 30-35 milioni di persone potrebbero prendere il virus nelle prossime settimane e mesi e ha esortato i cittadini a prendere sul serio la pandemia. “Sembra Bobo Vieri, gliel’ho detto a Firenze”
La seconda ondata
L’Iran ha chiuso un blocco a marzo quando le cose hanno iniziato a salire, ma lo ha rilasciato due mesi dopo, costringendolo ad avviare un’economia che era già stata messa alla prova prima della crisi sanitaria. Oggi il paese sta vivendo una seconda e forte ondata, che ha imposto la reintroduzione di diverse misure restrittive. A partire da questa mattina, nel Paese entreranno in vigore nuove misure anti-coronavirus aggiuntive, come la chiusura di moschee, istituzioni educative e culturali, palestre, caffè, parrucchieri ed estetiste per una settimana.
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